Grazia De Marchi
Sporco Mondo
Azzurramusic
L'incontro tra la storica cantante veronese Grazia de Marchi e Calicanto � avvenuto attorno ai drammi ambientali e politici che hanno caratterizzato questi ultimi anni e si � concretizzato con l'uscita del recente cd Sporco Mondo (canti d'amore alla terra) che ha visto la collaborazione di numerosi musicisti internazionali e la produzione dell'etichetta Azzurramusic. In questo nuovo progetto gli strumenti e i modi della musica popolare italiana e dell'area mediterranea si mettono al servizio della canzone d'autore. Marco Ongaro, raffinato cantautore veronese, ha scritto, con la collaborazione di Roberto Tombesi, dodici intense canzoni che vengono ora proposte in un appassionante concerto che � anche una splendida occasione per intrecciare due importanti percorsi musicali in cui l'amore e la cura per le tradizioni si fondono con le suggestioni della canzone d'autore, la poesia e l'impegno civile. Grazia de Marchi: voce Roberto Tombesi: voce, chitarra, mandola, organetto Francesco Ganassin: clarinetti, flauti, ocarine Giancarlo Tombesi: contrabbasso Massimo Rubulotta: percussioni
http://www.calicanto.it/atelier/sporco.htm
Le BiELLE RECENSIONI
Marco Ongaro, Grazia de Marchi: Sporco Mondo. Un disco "pulito", un bel disco d'acqua di Giorgio Maimone. Il problema di Marco Ongaro � che ha troppa facilit� a scrivere. L’altro problema ereditato dal primo è che scrive “su commissione�. Nel senso che a lui piace, perch� cos� trova la disciplina che altrimenti gli mancherebbe e anche la sfida da superare. L’altro problema ancora � che, mediamente, Ongaro supera queste prove. Cosa succede allora? Che Marco butta l� miniere di idee, di spunti sonori e poetici e quando gli sembra che basti (o il committente � contento) si ferma. Cos� i dischi di Marco Ongaro mi fanno il doppio effetto di irritarmi ed entusiasmarmi. Altra caratteristica del cantautore veronese � la passione per giocare dietro le quinte: scrivere per altri e rifugiarsi in cabina di regia: in questo caso il ruolo di proscenio viene lasciato a Grazia de Marchi e ai Calicanto.
Il risultato � come le montagne russe, ma alla fine il disco � bello. Proprio bello. E nobile il tema: l’acqua. Acquistiamolo ma con una petizione per i committenti che li costringa a fare lavorare di pi� Marco Ongaro! Ex promessa del cantautorato nazionale nei primi anni �90, Marco per un decennio non ha pi� pubblicato un disco a nome proprio fino all’autunno 2002 quando, sempre i tipi di Azzurramusic, usc� �Dio � altrove�, piacevolissimo lavoro, bene accolto dalla critica. Neanche il tempo di fare uscire il disco e gi� era partito il nuovo lavoro, unitamente a una svariata mole di lavori teatrali o di produzioni in genere. Come �L’arte della fuga�, lavoro multimediale ispirato vagamente alla figura di Bach, che era, dice Ongaro, “uno che componeva tantissimo, su commissione, e che cercava infinite variazioni all'interno delle regole. Anche lui sempre in fuga...�. Ricorda qualcuno?
Con “Sporco mondo�, come si evince dal titolo, l’ambiente di riferimento � ... l�ambiente. “Abbiamo deciso - � scritto all’interno della copertina - che anche per noi e' giunto il momento per fare concretamente qualche cosa per la Terra. Ma gli artisti cosa possono fare? Noi pensiamo possano fare molto. Con la musica e la poesia che entrano dritte nel cuore si pu� rischiarare l’anima dell’uomo che si sta oscurando e sta andando alla deriva. In questo progetto proponiamo 12 brani che parlano di terra, di acqua, di uomini ed animali e di quello che sta loro lentamente ed inesorabilmente capitando�.� con una mano danno al futuro con l’altra tolgono ci� che avanza..�. L’incontro tra i testi di Marco Ongaro e le musiche di Roberto Tombesi (dei Calicanto) e dello stesso Ongaro � indovinato ed efficace: l’impianto affonda le radici nella musica popolare, fondamentalmente veneta (i Calicanto sono di Venezia). I canti del mare e l’uso del dialetto veneto sono per il gruppo veneziano una piacevole consuetudine che vengono ripresi anche in questo lavoro.
Il vento del mare gonfia le vele de �I marinai gridavano terra� (con cui si apre il disco), ma � tutto il disco a essere impregnato d’acqua: un cd su palafitte, che si aggira da citazioni di brani di Tiziano Terzani, a ricordi di una cantautrice veronese scomparsa (Pappy), a miraggi a forma di fontana o di cascata, a filastrocche per bambini, a ninna nanne, fino a incubi futuribili come “Nel braccio della morte�, situazione dove in ospedale non muore pi� nessuno perch� “tutti i dispositivi si sono guastati�. Dodici brani insomma dove le atmosfere variano, ma restando all’interno di una cifra stilistica comune, ben cantato da Grazia de Marchi che sfoga in questo lavoro la sua vena pi� intensamente teatrale. “Ashoka 3000� e “Il posto delle fragole� hanno qualcosa in pi� degli altri brani, ma �, per l’appunto, appena qualcosa. Disco nobile e piacevole dunque, con l’unica preclusione di rincorrere Marco Ongaro con la scopa quando cerca la scorciatoia della rima pi� scontata o non si perita di limare la metrica zoppicante di qualche frase (“C’è chi dice che c’è un uomo� costringe la De Marchi a fare le corse per restare nei tempi musicali con le frasi) perch�, quando c’è cultura, c’è abilit�, c’è sensibilit� e non ci si dovrebbe mai accontentare.
Marco Ongaro, Grazia de Marchi, Calicanto Sporco Mondo Azzurra Music- 2003.
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