L'attivita' canora di Grazia De Marchi inizia negli anni '70 con un fervido lavoro di ricerca e di reintegrazione del canto di tradizione popolare nel veronese fondando il Canzoniere Veronese con Alfredo Nicoletti, Paolo Biasioli, Nicola Nicolis e Corrado Ferraro. Si dedica professionalmente al canto e, con l'inesauribile spirito di ricerca che la contraddistingue, alla migliore canzone d'autore di varie epoche, ripercorrendo e rivalutando filoni eterogenei, a volte dimenticati, con personalissima sensibilità e temperamento. Ha preparato recital monografici offrendo brani tratti dal repertorio delle canzoni di Luigi Tenco, dai testi di P.P.Pasolini e Italo Calvino, alla canzone napoletana classica, dal repertorio della grande, amatissima Milly a quello di Anna Magnani.
Ha recuperato felicemente il mondo antico del tango argentino e italiano del
primo novecento, quello moderno di Astor Piazzolla e repertori misconosciuti
come quello di Ria Rosa, una formidabile interprete napoletana degli
anni trenta. E poi ancora Bertoldt Brecht, Kurt Weill e Heinrich Eisler;
capolavori francesi dimenticati, perle nascoste della moderna canzone colta
italiana con una vitalissima partecipazione o, come ha scritto Camilla
Cederna:"con un entusiasmo contagioso, un veemente cantare indimenticabile".
Ha collaborato in recital musicali e teatrali con importanti musicisti, attori
e registi come Frederic Rossif, Duilio Del Prete, Paolo Castagna, Giannantonio
Mutto, Marco Ongaro, Giancarlo Governi, portando i suoi recitals in tutta
Italia e Europa.
Dagli inizi degli anni '70 fino alla fine degli anni '80 percorre con la sua
ricerca tutta la provincia di Verona venendo a contatto con gli ultimi portatori
originali del canto e della musica popolare come Arturo Zardini di
Pezza di Marano, Fiorina Chesini e Nori Formiga della Val dei Progni,
il coro delle Fontanelle di San Bonifacio con il grande Gino 'Gambe',
le donne di Fane, e moltissimi altri informatori dalla Bassa Veronese
alla montagna, entrando a far parte della loro storia. Nel 1979 e nel 1980
porta i suoi informatori ormai grandi amici a Cortile Mercato Vecchio a cantare
insieme su un grande palcoscenico, grazie anche alla sensibilità dell'assorato
alla cultura del Comune di Verona. Nel 1990 tiene uno spettacolo per il convegno
sulle tradizioni popolari in Valpolicella: in quella occasione registra dal
vivo un doppio album dal titolo Balé Canté Butèle, che riscuote un
gran successo di pubblico e di critici di musica popolare. Michele Straniero
parla del disco come di un "grande evento". Nel 1995 incide una MC, La
ballerina - Canti della nostra storia, che viene presentata da Michele
Straniero e nel 1999, Grazia prepara uno spettacolo dal titolo Donna
Lombarda (che incide in un MC). Il concerto teatrale di queste musiche
viene presentato come un grande evento poiché debutta al ridotto del Teatro
Filarmonico-Sala Maffeiana di Verona: per la prima volta nella storia, il
canto popolare dialettale entra nel tempio della musica colta.
Il 13 dicembre 2001 l'artista veronese presenta, ancora in Sala Maffeiana,
presso il Teatro Filarmonico di Verona, il CD di canzoni popolari dialettali
Che canta o che no canta e per tutto il 2002 va in tournée nella provincia
di Verona e nel Veneto con questo lavoro. In settembre partecipa in concerto,
a Rovigo, al primo Festival della Musica Popolare Veneta e tiene un seminario
sul canto popolare. Contemporaneamente, in un doppio CD esce la prima raccolta
di canti popolari registrati da Grazia De Marchi negli anni '70 ed eseguiti
dagli interpreti originali; la raccolta è curata da lei stessa con Alfredo
Nicoletti e Alessandro Nobis. La pubblicazione E vengo a risvegliarti col
mio canto è la prima opera tratta dall'archivio sonoro di Grazia, promossa
dall'Assessorato alla Valorizzazione delle Tradizioni Popolari del Comune
di Verona. Seguiranno nel 2004 Venendo giù dai monti con la voce di
Arturo Zardini e delle donne di Fane, un doppio CD nel
2005 E vengo a risvegliarti col mio canto con Fiorina Chesini
della Val dei Progni di Fumane e le donne di corte Zampieri di Avesa,
un CD nel 2006 El piccioncìn con le voci del coro Le fontanele di
San Bonifacio. Nel 2007 fonda il Nuovo Canzoniere Veronese con
il fisarmonicista Giuseppe Zambon, la chitarrista Michela Cordioli,
il violinista Piero Parona e il flautista Emanuele Zanfretta.
Con questo gruppo riprende l'attività di pubblicazione di canzoni popolari
e registra El brentòn de la cultura (CD etichetta Azzurra Music)
con canzoni raccolte nella zona di Oppeano dall'amico Cesare Furnari
negli anni '70. Insieme a Michela Cordioli pubblica inoltre il volume
El brentòn de la cultura (edizioni CiErre) con 2 CD allegati
contenenti le voci originali della ricerca sul territorio. E ancora, con Giuseppe
Zambon riporta con i suoi concerti i canti popolari veronesi a una comunità
di veneti in Argentina. Nel 2009, insieme al Nuovo Canzoniere Veronese
pubblica il CD I Canti da Osteria (etichetta Azzurra Music).
Il 25 aprile 2014 partecipa ad una importante iniziativa sulla pace nel mondo
tenutasi all'Arena di Verona con altri importanti artisti. In
ottobre è ospite con il Nuovo Canzoniere Veronese al Festival Europeo
di musica popolare di Bourgoin-Jallieu (Lione) in Francia. Nel 2015 viene
pubblicato il libro Italo Calvino e gli anni delle canzoni scritto
da Enrico De Angelis del Club Tenco e contenente un CD con canzoni
da lei interpretate. Dopo l'esperienza in EXPO 2015 dove propone i
canti delle mondine in una manifestazione presentata da Patrizio Roversi,
nel 2016 registra con Michela Cordioli, Lorella Baldin e Miriam Baldin
il cd Se ben che siamo donne comprendente canti di lavoro delle donne
di tradizione orale.